Si chiama Lizzie Velasquez, vive in Texas e non ha mai pesato più di 28 chili. Per cibarsi deve fare pasti piccolissimi, uno ogni 15 minutiMILANO – Mangiare in continuazione, dalle caramelle ai gelati, passando per il salame, il cioccolato e ogni genere di leccornia, fino a raggiungere i 60 pasti al giorno, per un totale di circa 8 mila calorie: sembrerebbe il sogno di tante ragazze, perennemente tese tra i piaceri della gola e il sogno di una linea invidiabile. Invece quella di Lizzie Velasquez è una storia drammatica, anche se vissuta con la gioia di vivere e la spensieratezza dei suoi 21 anni. La condanna di Lizzie è quella di non riuscire a trattenere la minima quantità di grasso e di aver bisogno pertanto di un apporto calorico più che quadruplo rispetto a una sua coetanea normale. Per lei mangiare in continuazione è un obbligo, l’unica strada per poter sopravvivere.
DUBBI SULLA DIAGNOSI - Lizzie Velasquez, universitaria texana, ha una rarissima sindrome genetica non ancora diagnosticata, sebbene il Professor Abhimanyu Garg dell’Università del Texas, che segue la ragazza da tempo, sia propenso a credere che si tratti di una forma di «Sindrome Neonatale Progeroide» (NPS), volgarmente nota come «malattia della vecchiaia», che causa un processo di invecchiamento accelerato, una perdita di peso corporeo e una degenerazione dei tessuti. La NPS è una rarissima condizione, i cui primi segnali sono dati da un ritardo della crescita intrauterina, da un aspetto senile alla nascita e da un mancato sviluppo dei tessuti cellulari sottocutanei. Ma i tredici criteri normalmente utilizzati per la diagnosi di Sindrome Neonatale Progeroide non corrispondono completamente al quadro clinico di Lizzie: ipotricosi (capelli radi e fini), compromissione della retina, sordità e denti da neonato per esempio sono alcuni segni, mentre Lizzie Velasquez, nonostante non ci veda da un occhio e pesi solo 28 chili, ha l’ossatura e i denti di una persona della sua età.
UNA RAGAZZA NORMALE – «Mi sta molto a cuore dividere la mia storia con il mondo», scrive la giovane texana sul suo sito, raccontando la propria storia, parlando di un proprio libro in uscita e del suo desiderio estremo di normalità. Nata prematura, di 950 grammi, Lizzie ha iniziato ad aggravarsi nella crescita, manifestando via via i segni di una patologia molto seria che le impediva una crescita ponderale. Nella prima infanzia vestiva gli abitini delle sue bambole, mangia in continuazione, ha un account su Twitter come la maggior parte dei giovanissimi, un fratello e una sorella amatissimi, due genitori affettuosi, tanti interessi e la vitalità della gioventù, nonostante l’apparenza. Scrive Lizzie: «Dio mi ha fatto come sono per una ragione e non vorrei essere diversa. Affronto gli ostacoli sulla mia strada a testa alta e con il sorriso sulle labbra».
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